Taccuino
Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi - M. Proust
leggi [...]
Il mondo animale possiede un sistema di comunicazione non
verbale largamente innato e l'uomo ha ereditato gran parte
di questo sistema.
Le "forme comunicative", cioè come, perché e tra chi avviene
una comunicazione, sono campi di indagine della linguistica,
della sociologia, della psicologia e della cibernetica.
Marler, (1965), nel campo delle scienze sociali, individua,
tra le varie "funzioni" della comunicazione quelle che
rispondono "alla organizzazione del comportamento sociale
del gruppo, alla dominanza e alla sottomissione, al
mantenimento della pace e della coesione del gruppo, alla
riproduzione e all'allevamento dei piccoli".
Nel campo della Psicologia della
Comunicazione l'interesse è centrato sulla
relazione tra gli attori della comunicazione, sugli effetti
e sulle reazioni che essa produce e sul contesto in cui
tutto ciò accade.
Nella "pragmatica della comunicazione umana" Watzlawick
(1967) afferma che in una situazione di interazione l'intero
comportamento ha valore di messaggio vale a dire è
comunicazione , ne consegue che comunque ci si sforzi, non
si può non comunicare, pertanto, la comunicazione, non ha
luogo soltanto quando essa è intenzionale, conscia, efficace,
cioè quando si ha la comprensione reciproca.
Egli definisce "messaggio" una singola unità comunicativa ed
"interazione" una serie di messaggi scambiati tra persone;
utilizza i termini comunicazione e comportamento come
sinonimi in quanto le informazioni sono veicolate non solo
dalle parole, dalle loro configurazioni e dai loro
significati, ma anche dai fatti non verbali concomitanti e
dal linguaggio del corpo.
Si evidenziano così due livelli di analisi: il livello
Verbale , o digitale , (in cui la realtà viene distinta,
attraverso i vari sistemi simbolici, in entità facilmente
manipolabili - le parole sono segni arbitrari che vengono
manipolati secondo la sintassi logica della lingua) ; il
livello Non Verbale , o analogico , che stabilisce con
l'esperienza un rapporto immediato e fa leva sulla sfera
emotiva ed immaginativa.
Di fatto i segnali Digitali (le parole, le frasi..) sono
appresi, compresi ed utilizzati molto precocemente, poiché
le forme educative prestano molta attenzione a questo
aspetto, mentre i segnali Analogici (il linguaggio del corpo.)
vengono usati spontaneamente e per lo più a livello
inconsapevole.
Schultz von Thun , in un interessante compendio sulla
psicologia della comunicazione (1997), evidenzia che in una
sola Comunicazione sono implicati almeno Quattro aspetti: di
contenuto, cioè su
cosa verte il mio messaggio; di rivelazione di sé
, cioè che cosa comunico di me stesso ; di relazione
, cioè che cosa penso di te e come ci consideriamo l'un
l'altro ; di appello, cioè cosa vorrei
indurti a fare.
Ognuno di questi aspetti può essere in concordanza o in
discordanza con gli altri determinando un tipo di
comunicazione chiara ed efficace oppure una comunicazione
disturbata.
Le quattro componenti vanno considerate di uguale importanza;
l'accentuazione sul solo aspetto di contenuto
può generare delle difficoltà poiché l'energia psichica è in
gran parte assorbita dagli altri tre aspetti
che, di solito ignorati e spinti sullo sfondo, procedono
sotto la superficie.
Per semplicità espositiva, possiamo inserire le tre
componenti di appello, di
rivelazione di sé e di relazione
nel campo unico della RELAZIONE ed è utile stabilire se su i
due piani esiste una congruenza oppure una non congruenza.
I segnali sul piano del contenuto possono essere compresi
meglio quanto più positiva è la dinamica della relazione tra
gli interlocutori. Infatti, se sul piano della relazione vi
sono dei disturbi, il piano del contenuto passa sullo sfondo;
i turbamenti e le emozioni creano una "nebbia psicologica" (
Festinger ) che confonde le informazioni provenienti dal
piano del contenuto.
Imparando a percepire e decifrare i segnali a livello
ANALOGICO si può comprendere meglio se stessi e, nel
contempo, si può acquisire una maggiore empatia e
comprensione per le situazioni altrui.
Chi non sa rendersi conto dei segnali del proprio linguaggio
corporeo, verosimilmente non è in grado di "registrare" con
molta precisione i segnali altrui e quanto maggiore è la
capacità di un individuo di comprendere il proprio mondo
emotivo, tanto maggiore potrà divenire la sua capacità
d'intuire quello degli altri.
Il linguaggio del corpo non mente e può essere compreso solo
da un altro corpo. Per poter leggere questo linguaggio ci si
deve fidare dei propri sensi e per far ciò è indispensabile
familiarizzare con il proprio corpo ed avere sensibilità per
le sue espressioni.