I.R.C.M.e.

Istituto di Ricerca Counseling

e Mediazione ad orientamento esistenziale


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Aspetti non verbali della comunicazione

 di Loredana Nugnes

 

Il mondo animale possiede un sistema di comunicazione non verbale largamente innato e l'uomo ha ereditato gran parte di questo sistema.
Le "forme comunicative", cioè come, perché e tra chi avviene una comunicazione, sono campi di indagine della linguistica, della sociologia, della psicologia e della cibernetica.
Marler, (1965), nel campo delle scienze sociali, individua, tra le varie "funzioni" della comunicazione quelle che rispondono "alla organizzazione del comportamento sociale del gruppo, alla dominanza e alla sottomissione, al mantenimento della pace e della coesione del gruppo, alla riproduzione e all'allevamento dei piccoli".
Nel campo della Psicologia della Comunicazione l'interesse è centrato sulla relazione tra gli attori della comunicazione, sugli effetti e sulle reazioni che essa produce e sul contesto in cui tutto ciò accade.

Nella "pragmatica della comunicazione umana" Watzlawick (1967) afferma che in una situazione di interazione l'intero comportamento ha valore di messaggio vale a dire è comunicazione , ne consegue che comunque ci si sforzi, non si può non comunicare, pertanto, la comunicazione, non ha luogo soltanto quando essa è intenzionale, conscia, efficace, cioè quando si ha la comprensione reciproca.
Egli definisce "messaggio" una singola unità comunicativa ed "interazione" una serie di messaggi scambiati tra persone; utilizza i termini comunicazione e comportamento come sinonimi in quanto le informazioni sono veicolate non solo dalle parole, dalle loro configurazioni e dai loro significati, ma anche dai fatti non verbali concomitanti e dal linguaggio del corpo.
Si evidenziano così due livelli di analisi: il livello Verbale , o digitale , (in cui la realtà viene distinta, attraverso i vari sistemi simbolici, in entità facilmente manipolabili - le parole sono segni arbitrari che vengono manipolati secondo la sintassi logica della lingua) ; il livello Non Verbale , o analogico , che stabilisce con l'esperienza un rapporto immediato e fa leva sulla sfera emotiva ed immaginativa.
Di fatto i segnali Digitali (le parole, le frasi..) sono appresi, compresi ed utilizzati molto precocemente, poiché le forme educative prestano molta attenzione a questo aspetto, mentre i segnali Analogici (il linguaggio del corpo.) vengono usati spontaneamente e per lo più a livello inconsapevole.
Schultz von Thun , in un interessante compendio sulla psicologia della comunicazione (1997), evidenzia che in una sola Comunicazione sono implicati almeno Quattro aspetti: di contenuto, cioè su cosa verte il mio messaggio; di rivelazione di sé , cioè che cosa comunico di me stesso ; di relazione , cioè che cosa penso di te e come ci consideriamo l'un l'altro ; di appello, cioè cosa vorrei indurti a fare.

Ognuno di questi aspetti può essere in concordanza o in discordanza con gli altri determinando un tipo di comunicazione chiara ed efficace oppure una comunicazione disturbata.
Le quattro componenti vanno considerate di uguale importanza; l'accentuazione sul solo aspetto di contenuto può generare delle difficoltà poiché l'energia psichica è in gran parte assorbita dagli altri tre aspetti che, di solito ignorati e spinti sullo sfondo, procedono sotto la superficie.
Per semplicità espositiva, possiamo inserire le tre componenti di appello, di rivelazione di sé e di relazione nel campo unico della RELAZIONE ed è utile stabilire se su i due piani esiste una congruenza oppure una non congruenza.
I segnali sul piano del contenuto possono essere compresi meglio quanto più positiva è la dinamica della relazione tra gli interlocutori. Infatti, se sul piano della relazione vi sono dei disturbi, il piano del contenuto passa sullo sfondo; i turbamenti e le emozioni creano una "nebbia psicologica" ( Festinger ) che confonde le informazioni provenienti dal piano del contenuto.
Imparando a percepire e decifrare i segnali a livello ANALOGICO si può comprendere meglio se stessi e, nel contempo, si può acquisire una maggiore empatia e comprensione per le situazioni altrui.
Chi non sa rendersi conto dei segnali del proprio linguaggio corporeo, verosimilmente non è in grado di "registrare" con molta precisione i segnali altrui e quanto maggiore è la capacità di un individuo di comprendere il proprio mondo emotivo, tanto maggiore potrà divenire la sua capacità d'intuire quello degli altri.
Il linguaggio del corpo non mente e può essere compreso solo da un altro corpo. Per poter leggere questo linguaggio ci si deve fidare dei propri sensi e per far ciò è indispensabile familiarizzare con il proprio corpo ed avere sensibilità per le sue espressioni.

 
 
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